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Freselle con lievito madre – Ricetta artigianale




Ingredienti 
  • Lievito madre rinfrescato: 120 g

  • Acqua a temperatura ambiente: 300 g

  • Miele: 1 cucchiaino

  • Semola rimacinata di grano duro: 250 g

  • Farina integrale: 250 g (oppure altra farina a piacere)

  • Olio extravergine d’oliva: 30 g

  • Sale: 1 cucchiaino




Preparazione

  1. Attivare il lievito:
    In una ciotola grande, sciogli il lievito madre in acqua con un cucchiaino di miele. Mescola finché il lievito è completamente sciolto.

  2. Impastare:
    Aggiungi le farine e inizia a impastare. Quando l’impasto inizia a compattarsi, aggiungi l’olio e infine il sale. Lavora fino a ottenere un impasto liscio, elastico ma non troppo umido.

  3. Prima lievitazione:
    Copri l’impasto e lascia lievitare fino al raddoppio, per circa 5-6 ore a temperatura ambiente (o più a lungo se l’ambiente è fresco).

  4. Formatura:
    Dividi l’impasto in 10 pezzi da circa 100 g. Forma delle ciambelle (a mano o arrotolando e unendo le estremità). Disponile su una teglia con carta forno.

  5. Seconda lievitazione:
    Lascia lievitare ancora 1-2 ore, finché saranno ben gonfie.

  6. Prima cottura:
    Inforna in forno preriscaldato:

    • 10 minuti a 220°C

    • 10 minuti a 180°C

  7. Taglio:
    Sforna, lascia intiepidire e taglia orizzontalmente ogni fresella a metà con un coltello affilato.

  8. Biscottatura (seconda cottura):
    Disponi le mezze freselle con la parte tagliata verso l’alto. Cuoci a 160°C per 30–35 minuti fino a completa asciugatura.



Note finali

  • Le freselle si conservano anche per mesi in contenitori ermetici.

  • Per gustarle: inzuppale velocemente in acqua, condiscile con pomodoro, sale, olio, origano, o come più ti piace.

  • Puoi variare la farina integrale con tipo 1, farro, avena o multicereali per personalizzare il sapore.


Introduzione storica e personale

Le freselle, o friselle che dir si voglia, sono un'autentica istituzione del Sud Italia, un prodotto da forno dalle origini antichissime, particolarmente amato in Campania, Puglia e Calabria. Immaginatele come il pane dei viaggiatori di un tempo: marinai e contadini avevano bisogno di un alimento che durasse a lungo. Per questo le freselle venivano cotte due volte, diventando così dure e asciutte, perfette per essere trasportate e poi gustate semplicemente ammorbidendole con un po' d'acqua.

E la magia sta proprio nella sua semplicità: la tradizione insegna che basta un goccio d'acqua per ravvivarle, un filo d'olio extravergine d'oliva, un pizzico di sale e qualche pomodoro fresco per trasformare una semplice fresella in un pasto completo e saporito. Quel gesto, quello di "bagnare" la fresella, è un vero e proprio rito: ha un sapore antico, conviviale, che sa di estati torride, di pranzi in cortile, di risate e racconti dei nonni.

La ricetta che vi propongo oggi è il frutto di un po' di esperimenti e della voglia di personalizzare questa meraviglia. Ho voluto combinare la rustica croccantezza della semola rimacinata con la versatilità di altre farine, divertendomi anche a variare le forme, per una produzione casalinga più creativa e, perché no, più mia. Dopo vari tentativi, sono riuscita a trovare la quadra, un equilibrio che mi regala ogni volta freselle perfette per sapore, consistenza e quel profumo inconfondibile di buono.

Ho deciso di condividere questa ricetta perché per me le freselle non sono solo un cibo della tradizione, ma un pezzetto del mio cuore, un filo diretto con le mie radici, la mia terra e i miei ricordi più cari.


Qualche idea per condire

E parlando di creatività, non c'è limite a come si può gustare una fresella! Dopo aver preparato la base perfetta, il divertimento continua con i condimenti. Qui di seguito, vi mostro alcune delle mie versioni preferite, da quelle più semplici a quelle un po' più ricche, per accendere la vostra ispirazione:












Pagina Aggiornata al 01/06/2025


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