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Cina e Tibet (eps. 6) Lhasa-Beijing

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Cina e Tibet  (eps. 6) Lhasa-Beijing Giorno 7:  Oggi è la giornata della buon educazione e della sinceritá. Salutiamo Lhasa di buon mattino anche se l'autista arriva comodamente con 10 minuti di ritardo. Tanto mica deve partire lui. In aeroporto, Lobsang ci accompagna fino ai controlli. Ce la facciamo. Aveva ragione. In 20 minuti facciamo biglietti e controlli e siamo al gate, quello sbagliato peró, perché Lobsang s'è confuso, ma fa nulla. Ci richiama dalla fila e andiamo a quello giusto. Kalii shu Lhasa, Niao Beijing. Resta il rammarico di aver vissuto sí un mondo mistico ma in una cittá che si scontra con la quotidianitá. Fatta di posti di controllo continui, per entrare ovunque, anche per I tibetani, ronde della polizia e dell'esercito, di una posizione predominante dei cinesi han, che posseggono quasi tutti I negozi, sui tibetani. Partiamo alle 9:20 con Air China e il volo arriva alle 13:15 a Pechino. Siamo separati, cosí chiediamo ad alcune persone di fare a

Cina e Tibet (eps. 5) Yamdrok lake (4441 mt)

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Cina e Tibet  (eps. 5) Escursione allo Yamdrok lake (4441 mt) Giorno 6:  Ci svegliamo a Lhasa, la mattina comincia male con una mail di lavoro, alla quale rispondo via Sms. Oggi si parte per l'escursione allo Yamdrok lake (4441 mslm), uno dei 3 laghi sacri. Per prima cosa, contratto con Lobsang l'orario di partenza. Lui è convinto che partendo 2 ore prima per l'aeroporto, con un'ora di tragitto di mezzo, si riesca ad imbarcarsi. Lhasa has a small airport. Sará, ma riesco a convincerlo di partire mezz'ora prima. Proseguiamo il tragitto di 3 ore verso il lago, risalendo il corso del fiume Lhasa che in India diventa il celebre Brahmaputra. Ci fermiamo per una foto e vengo subito cazziato per essere inciampato su un cumulo di pietre. Sono richieste alle divinitá. Come in Perú. Il desiderio non sará esaudito ed io saró maledetto. Ne sono certo per quello che mi accadrá dopo. Iniziamo la lunga salita verso il Kampala pass(4900 mslm) e il nostro aut

Cina e Tibet (eps. 4) Lhasa

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Cina e Tibet  (eps. 4)  Due giorni Lhasa Giorno 4-5 1) La colazione dello Yak hotel è discreta e su tutto svetta il tè al burro. Qui di burro ne scorre a fiumi, poi capiró perché. Alle 8 arriva Lobsang. Noi ci siamo ripresi bene e ci dirigiamo in auto verso il Potala palace. 400 metri che facciamo in mezz'ora. C'è gente che cammina con in mano una corona, come un rosario. All'ingresso reincontriamo Liza e, dopo il controllo passaporti, il controllo bagagli, il secondo controllo passaporti, il secondo controllo bagagli, una guardia che mi sfotte per il cappello, entriamo nel Potala Palace. È un edificio imponente, alto 13 piani e 130 metri costruito in piú fasi dal settimo secolo d.c. in poi, contiene 1000 stanze. È stato sede dei Dalai Lama(termine mongolo che vuol dire Oceano di Saggezza) a partire dal quinto che, grazie ai mongoli, prese il potere unificando la figura religiosa e il potere politico. Dal 1959 l'attuale Dalai Lama è in esil

Cina e Tibet (eps. 3) Xining-Lhasa

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Cina e Tibet  (eps. 3) Xining-Lhasa Giorno 3 Prendiamo il treno per Lhasa delle 20:30 dove abbiamo prenotato la cuccetta hard sleeper. Significa che passeremo 22 ore a stretto contatto con altre 4 persone. L'intoppo della scala mobile in stazione non è un buon presagio,ma in realtá tutto fila liscio. Non ci chiedono neanche I permessi per il Tibet. Sul treno, troviamo subito la cuccetta dove ci accoglie Liza, una turista canadese originaria di Hong Kong. Finiamo di sistemare le valigie quando arrivano 3 ragazze cinesi. Una con fare irritato ci dice che abbiamo sbagliato letto poi comincia a farci spostare le valige. Mi irrito abbastanza ma alla fine aveva ragione lei. Ora entra tutto e c'è spazio per I piedi. Le cinesi sono di Canton e quindi cominciano a parlare cantonese con Liza. 22 ore con loro sará una noia mortale, penso. E invece no, le cinesi hanno scorte di viveri in grado di offrire sostentamento per l'esplorazione dell'Antartide. Roba da far impallidi

Cina e Tibet (eps. 2)

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Cina e Tibet  (eps. 2) Zhangye-Danxia-Xining Giorno 2: 1) sveglia alle 5 per andare a vedere il geoparco delle montagne colorate di Danxia. Buttiamo letteralmente giú dal letto la guardia dell'hotel che dorme beatamente davanti alla vetrata con la porta di ingresso aperta. Partiamo per Danxia. L'autista non supera I 40km/h. Stiamo tranquilli? Non proprio perché è molto impegnato al cellulare guidando all'inglese. Rischiato qualche frontale e una broncopolmonite che qui a Zhangye sembrano avere tutti, arriviamo all'ingresso del parco. E qui, davanti alla biglietteria, urla, strepiti, gomitate. Una massa di cinesi che si muove da una parte all'altra appena percepisce che uno sportello potrebbe aprirsi. Ci separiamo. Non esiste fair play, cosí sgomito per mettere il braccio davanti ad un vecchietto. Dico a Margherita di controllare I soldi, lei si gira e la superano in due. Il ticket del parco costa 54yuan + 25yuan di bus obbligatorio. Il parco è composto

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