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Cina e Tibet (eps. 5) Yamdrok lake (4441 mt)

Cina e Tibet  (eps. 5)
Escursione allo Yamdrok lake (4441 mt)






Giorno 6: 
Ci svegliamo a Lhasa, la mattina comincia male con una mail di lavoro, alla quale rispondo via Sms. Oggi si parte per l'escursione allo Yamdrok lake (4441 mslm), uno dei 3 laghi sacri. Per prima cosa, contratto con Lobsang l'orario di partenza. Lui è convinto che partendo 2 ore prima per l'aeroporto, con un'ora di tragitto di mezzo, si riesca ad imbarcarsi. Lhasa has a small airport. Sará, ma riesco a convincerlo di partire mezz'ora prima. Proseguiamo il tragitto di 3 ore verso il lago, risalendo il corso del fiume Lhasa che in India diventa il celebre Brahmaputra.



Ci fermiamo per una foto e vengo subito cazziato per essere inciampato su un cumulo di pietre. Sono richieste alle divinitá. Come in Perú. Il desiderio non sará esaudito ed io saró maledetto. Ne sono certo per quello che mi accadrá dopo. Iniziamo la lunga salita verso il Kampala pass(4900 mslm) e il nostro autista, finora tranquillo, riceve in quel momento l'illuminazione. Da buon buddista, in lui deve essersi reincarnato Ayrton Senna. Sorpassi spericolati all'esterno e staccate in curva non riescono peró a convincermi del tutto di questa reincarnazione. Ci fermiamo per ammirare il paesaggio e fare foto con yak, capre e mastini tibetani.



Lo sfruttamento degli animali è una pratica deplorevole e poi 20 yuan a foto mi sembrano troppi. Margherita ci resta male. Mi chiama Anita dell'agenzia Windhorse tour (consigliata dal sito web saporedicina.it) e mi chiede se stiamo bene. Tutto benone. Eccaaallá. Siamo quasi arrivati in vetta e comincio a sudare, fiato corto, formicolii alle dita, confusione. Chiedo aiuto a Lobsang. Mi passa dell'ossigeno. Sto per cedere e chiedere di tornare indietro. Margherita mi sprona a continuare. Lobsang, ma forse ho qualche problema io? No, è molto comune perché se a Lhasa (3600mslm) c'è solo il 68% di ossigeno. Figurati qui a 5000. Scendendo verso il lago staró meglio? No. Grazie Lobsang. Continuo comunque. E faccio bene, perché dopo un pó, sto decisamente meglio.





La vista del lago incorniciata dai monti dell'Himalaya è magnifica. È un bacino naturale a forma di scorpione, lungo 68km. Sembra non finire mai. Facciamo una sosta e io resto in auto per precauzione. Margherita,nel frattempo, fa strage di cuori a mandorla. Andiamo quindi al monastero di Samding, l'unico con a capo una Lama donna. Oggi peró non c'è. È andata a Lhasa. A fa che? Anche se diventano Lama le donne si occupano della spesa?






Il monastero è piccolino ma ci ripaga della vista del dibattito tra I monaci. Una scena incredibile. In un cortile ci sono parecchi monaci seduti. Ciascuno, di fronte a sè, ha un altro monaco che si agita, grida delle parole e quando finisce batte una mano sull'altra con un gesto rituale che assomiglia ad un ciak, azione. Lobsang ci spiega che è il momento del dibattito. Chissá di cosa parleranno? Questioni teologiche? Dei mandala?della reincarnazione?o di politica? Parlano di un pó di tutto, dice Lobsang, anche se mangiare pollo o riso a pranzo. La nostra estasi finisce cosí. Peró, ci spiega Lobsang che il battere le mani vuol dire mettere un punto. Andiamo quindi a Nangartse, non senza prima provare un comodo divano in pelle lungo la strada. Finalmente, lo abbiamo trovato. Ottimo per casa nostra. I monaci devono aver approfittato dell'ultima offerta di poltronesofá ed essersene sbarazzati. A Nangartse le strade sono sterrate e ci fermiamo all'unico ristorante che puó andare bene per turisti. Gli altri offrono una cucina che porta dritti alla toilette. Accettiamo di buon grado.




Mangiamo separati dalla guida. Credo perché hanno prezzi diversi per I turisti. Comunque, un piatto di riso fritto e yak, una ciotola di noodles con carne di yak, un té al limone e miele ed uno yogurt 80 yuan. Si riparte e ci fermiamo lá dove non ero sceso prima. Facciamo un pó di foto richieste dall'agenzia. Poi, Margherita ha di nuovo voglia di yak e cosí ci salta sopra. 20 yuan la foto con lo yak sul lago. 30 e ci saró anch'io. 20 possono bastare. Superiamo il passo, non senza prima osservare un'auto impantanata.eh giá le piogge estive hanno fatto franare le montagne sulla strada.



Salutiamo l'Himalaya e sulla discesa in curva troviamo che la strada si avvalla in una pozzanghera. Un autocarro ci è finito dentro. Ma in realtá lo lavano. È un autolavaggio, anzi, un lavaggio. Ci si lavano un pó tutti. Arriviamo di nuovo sul fiume Lhasa e passiamo da una famiglia. Vorremmo aiutarli e mi spiace ma non prendiamo nulla.  Lobsang gli dá comunque una somma di danaro. Nel cortile c'è l'incenso essiccato, il formaggio di yak ed un gatto.


Margherita chiede se in Tibet li mangiano. Lobsang dice di no. Quello accade in Cina, dove mangiano di tutto. Persino I cavalli. Ehm, vabbè soprassediamo. Il formaggio di yak mi incuriosisce ma le mosche che ci girano intorno mi dissuadono ad assaggiarlo. Torniamo a Lhasa, l'autista si calma di nuovo, forse perché ha visto un incidente. Non sa che il peggio deve arrivare. Lobsang gli dice di domani. Ci vediamo alle 6:30. Mi sembra di percepire distintamente le sue bestemmie, anche in mandarino. Pago il resto del tour a Lobsang  (costo completo del tour: 8000 yuan) e andiamo a fare l'ultima kora del Barkhor. Se ne viene risucchiati. Sembra chiedere di non partire.




Prossimo episodio
Cina e Tibet  (eps. 6)
Lhasa-Beijing


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