Ecco a voi una ricetta che si fa risalire all'antica Roma, tanto antica che Cicerone potrebbe averne assaporato una mentre declamava i suoi discorsi. E sì, ancora oggi potete deliziarvi con questa prelibatezza nelle trattorie romane, magari facendovi accompagnare dai fantasmi di gladiatori che annuiscono approvando. Il termine "Pinsa" ha origini latine e significa praticamente "allungare", proprio come si allunga il collo quando si scorge questa delizia avvicinarsi. La Pinsa Romana, o meglio, la Pinsa Romana Bianca, è l'antieroe della pizza ordinaria. Niente cerchio monotono, qui abbiamo una forma ovale e allungata, un po' come un Picasso in versione gastronomica. L'impasto è una sorta di tris di farine: frumento, soia e riso, una combinazione che rende questa pinsa leggera e digeribile come un complimento ben confezionato. Immaginatevi la vostra pizza normale che fa la dieta e vi rendete conto di cosa intendiamo. La Pinsa Romana è come un poeta: