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Cina e Tibet (eps. 11) Zhangjiajie

Cina e Tibet   (eps. 11)
Zhangjiajie






Giorno 12: Zhangjiajie
1) Riusciamo a dormire nonostante tutto e l'indomani ci presentiamo con le valigie di nuovo all'ostello. Il tempo è pessimo. Piove a dirotto. Il proprietario della bettola ci ricorda delle chiavi.  All'ostello lasciamo le valigie e cerchiamo il bus per Zhangjiajie. Giriamo inutilmente per un'ora intorno alla stazione degli autobus prima di trovarne l'ingresso che è proprio sulla piazza della stazione ferroviaria.


Vedo due cinesi con grandi zaini. Li seguiamo. Siamo sull'autobus giusto (12 yuan). Stiamo andando al Zhangjiajie national park, patrimonio UNESCO. Sembra che gli autori di Avatar abbiano tratto ispirazione da qui per la scenografia di Pandora. Lo scenario è fatto da suggestive colonne carsiche alte centinaia di metri e larghe 4 o 5. Spesso sono avvolte nella nebbia. Solo che oggi piove e c'è nebbia. Piú che Pandora mi ricorda Trezzano sul Naviglio. Entriamo dall'ingresso A, quello di Zhangjiajie. L'autobus ci ha impiegato un'ora e mezza e la strada è un continuo cantiere. 2) Arrivati all'ingresso alle 10, si vedono I primi picchi calcarei.


Ed effettivamente ricordano la scenografia. Compriamo I ticket (248 yuan a testa, un'enormitá) e iniziamo il percorso di circa 6km lungo il sentiero del ruscello della frusta d'oro. Davvero uno scenario incantevole. Il percorso segue un torrente placido nella natura. La vegetazione è foltissima. Troviamo dei macachi. Vedono la busta della spesa di Margherita e uno si appende. Cerco di scacciarlo ma non ne vuole sapere. Riusciamo a mettere il cibo in borsa nel frattempo. Arriva una scarica d'acqua su di noi. I macachi sono anche sopra di noi. Nella migliore delle ipotesi l'acqua è caduta muovendo le foglie. La peggiore non la voglio immaginare. Il percorso continua ed è fantastico. A volte, la vegetazione copre il cielo.


2)  Il ruscello è abitato da pesciolini colorati. Ci fermiamo alla sorgente della longevitá. Non si sa mai. Dopo 2 ore di cammino a passo spedito, il sentiero del ruscello della frusta d'oro termina e chiediamo indicazioni per l'ascensore Bailong o dei Cento Dragoni. L'ascensore costa 74 yuan e in pochi secondi sale di 300 metri. Questo tratto lo facciamo con una coppia di spagnoli. Ci appiccichiamo al vetro e vediamo tutto il magnifico paesaggio. Ricorda un'epoca primordiale. Aspetto che uno pterodattilo da un monento all'altro esca da dietro una colonna. Non accade. Piuttosto, orde di cinesi escono da ogni dove e con la maleducazione che li contraddistingue, rovinano foto, spingono, superano la fila. Visti I picchi della prima area, arriviamo al ponte naturale piú alto del mondo. C'è un tipo che sta scalando la parete. Si siede su un piccola rientranza della parete verticale. Sotto di lui il vuoto. Dietro la Ten Li Gallery. Riprendiamo l'autobus per andare al Tianzi Mountain e vedere la Grand Sightseeing Platform. Piove a dirotto. I turisti diventano improvvisamente pochi. La nebbia è tanta. Devo decidere di abbandonare il mio proposito di arrivare alla funivia dall'altro lato della montagna. Torniamo all'acensore Bailong. Conosciamo una viaggiatrice solitaria olandese. È di mezz'etá e si è fatta da sola la discesa dalla montagna. Non le è piaciuto. Troppi cinesi. Dice che a Yangshuo sará meglio. Rifacciamo I biglietti per l'ascensore. Prendiamo 2 autobus che ci portano a Wulingyuan. Il tragitto è uno spettacolo perché passa vicino al lago Suoxi.



3) Arrivati a Wulingyuan, chiedo ad un'autista di autobus se quell'autobus va a Zhangjiajie cittá. Saliamo. 2 yuan. Poco rispetto ai 12 dell'andata. La compagnia sono dei bambini usciti da scuola. L'autobus va lentissimo. Prende una strada diversa. Da maps.me, fin qui utilissimo per I sentieri nel parco, capisco che qualcosa non va. L'autobus si ferma. L'autista spegne il motore e ci fa segno di scendere. Ma siamo ancora al villaggio di Wulingyuan. Anzi in un bivio in periferia. Dice a delle persone lí presenti di farci prendere l'autobus per Zhangjiajie. Una mi dice di attendere. Passa un minibus, c'è un posto libero, ma una donna che ritira il denaro ci fa scendere perché siamo in due. Aspettiamo. Sono le 17:30. Ne passa un altro. Stesso discorso. Proviamo ad impuntarci e a non far partire l'autobus. Non accettanp I soldi. Dei ragazzi ci urlano di andare alla stazione. Ma da lí veniamo. Scendiamo. Aspettiamo. Nonostante la pioggia battente, aspetto in mezzo alla strada nella speranza di intercettare un taxi. Niente. Cerco di fermare un minibus ma senza esito. Se ne ferma un'altro finalmente. Ha solo 2 posti. Una ragazzina mi tranquillizza. Va a Zhangjiajie cittá. Sono 20 yuan a testa. Alle 19:00 siamo in ostello. Quello della prenotazione. È pulito. La camera è carina. Ha il clima. Il bagno è europeo.


4) Gli spagnoli ci hanno consigliato un ristorante dove andare a mangiare. È vicino la funivia. Di fronte con una luce fuori. Non capiamo se è quello che indicavano ma ne troviamo uno interessante. Nessuno parla inglese. Tra google translate, waygo e talk translator proviamo a capire che fanno. Alla fine, dei ragazzi vicini di tavolo ci aiutano. Prendiamo lo stesso loro menu. Le porzioni sono enormi. Oltre ad una ciotolona di riso, ci portano una zuppa di uovo con un'alga, cosí cerco di evitare il piccante. Poi dei tocchetti di patata dolce piccanti, una salsa con pezzi di maiale tipo cotenna ovviamente piccante. Dimenticavo anche la mia zuppa è piccante.


Per stemperare un pó il piccante, ordino del tofu fritto. L'ho capito da waygo. Arriva. È servito in salsa di soia con abbondante peperoncino. Siamo vicino alla tempwratura di fusione ormai. 123 yuan in due.



Prossimo episodio:
Cina e Tibet   (eps. 12)
Zhangjiajie-Changsha-Guilin




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