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Cambiano i confini con la Svizzera

Le linee stabilite nel 1861 andranno modificate in base al movimento dei ghiacci sulle vette. Il Parlamento autorizzerà una commissione mista per definire la nuova frontiera di VINCENZO NIGRO
Per millenni la natura ha imposto la sua legge all'uomo. Poi l'uomo ha iniziato a modificare la natura, a imporre che le sue ragioni contribuissero a modificare il mondo. Spostando il corso dei fiumi, bucando le montagne, rimuovendo o costruendo intere isole. Ogni tanto la natura si vendica, e impone all'uomo di cambiare molte cose. Anche i confini tra gli Stati.

Ma siccome per cambiare i confini bisogna modificare i trattati, adesso la natura cambia le Leggi degli Stati, quelle votate dai Parlamenti.

Italia e Svizzera si preparano a cambiare i loro confini perché il riscaldamento climatico sta sciogliendo i ghiacciai. E in alta quota, se cambiano i profili dei ghiacciai, cambiano le linee che dividono uno Stato dall'altro. Tutti sanno che i ghiacciai si ritirano, si riducono: l'allarme però deve essere serio se perfino le burocrazie svizzera ed italiana chiedono ai governi di modificare i trattati che fissano i confini. Significa che la commissione tecnica mista dell'Istituto Geografico Militare di Firenze e quella della "Swisstopo", l'agenzia cartografica federale di Berna, hanno accertato che la riduzione dei ghiacciai è talmente cospicua che i confini legali non corrispondono più alla realtà. E per questo il Parlamento italiano, su proposta del ministro degli Esteri Franco Frattini, si prepara ad autorizzare la commissione mista a fare il suo lavoro di rettifica. "Una volta i confini si stabilivano con le armi, oggi con gli esperti", dice all'AdnKronos il relatore del disegno di legge Franco Narducci, deputato del Partito democratico.

Il capo dei tecnici italiani è il generale Carlo Colella, comandante dell'IGM di Firenze. "Negli Anni Settanta io cambiai un altro confine tra Italia e Svizzera, quello di Brogeda", dice l'ufficiale, "ma fu un cambiamento dovuto all'uomo, per costruire l'autostrada Como-Lugano fu deviato il corso di un torrente". Adesso sono i ghiacciai a imporre le modifiche: "Sul Plateau Rosà del Monte Cervino, sul Monte Rosa, sul Pizzo Bernina il ghiaccio è calato molto". Se il confine è sulla displuviale del ghiacciaio, quando il ghiaccio scende la displuviale sul terreno si sposta anche per decine di metri. "Con la Svizzera i confini non erano mai cambiati, praticamente sono quelli riconosciuti dalla Costituzione italiana del 1861", dice il generale Colella: "Adesso sembratutto in movimento, tutto potrebbe essere diverso".

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